Nuove donazioni
passalacqua-2023

Introduzione

Il patrimonio artistico dell’ASP Beata Lucia costituisce una importante collezione di opere pervenute nel corso dei secoli dal patrimonio dell’Ex Brefotrofio e delle compagnie e confraternite religiose del territorio di Narni e della Sabina. La valorizzazione della collezione è una cifra che negli ultimi anni contraddistingue l’attività dell’azienda che, accompagnata dalla competenza dell’artista Franco Passalacqua all’interno del progetto dei Plenaristi nella valle del Nera, ha dato vita al percorso espositivo sui grandi pittori en plein air a Narni, con l’apertura al pubblico della magnifica terrazza sulle gole del Nera e del percorso immersivo. Per suggellare questa importante collaborazione l’artista Franco Passalacqua ha voluto generosamente donare alla collezione dell’Azienda una sua opera dal Titolo Tremilasettecentoventisei alberi che, nel suo stile inconfondibile, dialoga in modo unico e superbo con le vedute sui boschi di lecci che si ammirano dalla Terrazza dei Plenaristi. L’acquisizione dell’opera, con cui l’azienda ha aperto la collezione del Beata Lucia all’arte contemporanea, sarà presentata al pubblico con una cerimonia all’inizio dell’estate.

Grazie al progetto dei Plenaristi gli spazi espositivi sono stati aperti anche ad artisti locali: l’artista narnese Piero Passone dal 28 aprile al 28 maggio esporrà le proprie opere in una personale presso la sala Caracciolo dal titolo “il paesaggio”; l’artista nel 2020 ha donato all’Azienda quattro opere dal tema “Mappe rurali (a campo aperto)” prendendo spunto dai cabrei ottocenteschi conservati presso l’archivio storico rivisitati in chiave Ecole des Annales; Giulio Cesare Gabolini, artista romano da anni residente a Stifone, ha donato un’opera dal titolo “I sapori e i colori dell’orto alla Morica”, una natura morta sullo sfondo del fiume Nera.
Inoltre si concluderanno entro l’anno importanti lavori che miglioreranno la valorizzazione e la fruizione del patrimonio artistico nel complesso museale del Beata Lucia, restituendo così ai cittadini un luogo della memoria strettamente legato alle radici della comunità Narnese e proiettato a essere un volano di futuro sviluppo culturale e sociale della città e del territorio.