Il Beata Lucia di Narni

Un patrimonio storico e artistico della città
a cura di Michele Benucci e Laura Pennoni

Complesso Beata Lucia

Il presente volume si articola in tre distinte sezioni: la prima dedicata espressamente alle vicende istituzionali del Beata Lucia, la seconda con testi che prendono spunto dalla sua storia e dall’edificio eretto da Paolo Posi nel Settecento, la terza dedicata agli interventi compiuti negli ultimi anni sul patrimonio documentario e storico artistico dell’ente. La prima parte è trattata da Laura Pennoni e Franco Marini, che ripercorrono le tappe salienti della vita del Beata Lucia, dalla fondazione ai nostri giorni, basando le ricerche sui copiosi documenti dell’archivio storico. I testi compresi nella seconda parte sono eterogenei, per formazione e interessi di ricerca dei singoli autori, ma scaturiscono tutti da spunti e prospettive offerti dall’edificio narnese e dalle complesse vicende che lo hanno interessato. Il testo di Flora Scaia pone l’attenzione sul contesto archeologico dell’area in cui sorse l’immobile, seguito da quello di Luciano Osbat che propone un’analisi storica sull’abbandono dei minori nello Stato pontificio, focalizzando l’attenzione sull’istituzione del brefotrofio di Viterbo sorto unitamente al Beata Lucia. Segue l’approfondimento di Susanna Pasquali sulla figura dell’architetto Paolo Posi, progettista nello stesso tempo dell’edificio eretto a Narni e delle ristrutturazioni apportate proprio nel brefotrofio viterbese. A questo testo si affianca la ricerca di Salvatore Enrico Anselmi, che ricostruisce le vicende documentarie legate alla figura di Giuseppe Prada, costruttore e impresario di Viterbo, impegnato contemporaneamente nei cantieri diretti da Posi nelle due città. Il palazzo narnese, inoltre, è stato rilevato con tecnica laser scanner 3D da Carlo Inglese e Luca James Senatore e ciò ha dato spunto ai due autori per formulare alcune interessanti riflessioni sulla struttura. Da ultimo è presente un mio intervento che restituisce alla matita di un altro noto architetto, Luigi Poletti, un piccolo fabbricato posto nel cortile del complesso del Beata Lucia eretto, tra il 1829 e il 1830, su committenza del visitatore apostolico dell’epoca, il cardinale Agostino Rivarola. La terza parte del volume è dedicata agli interventi compiuti sul patrimonio dell’ente negli ultimi anni grazie al fondamentale supporto economico della Fondazione Carit e della Regione Umbria. Laura Pennoni ha scritto sul riordino dell’archivio storico da lei condotto e il sottoscritto ha cercato di ricostruire le vicende legate alla formazione di quella che può essere definita, a buon diritto, “la collezione d’arte” del Beata Lucia. Il restauratore Simone Deturres, infine, ha illustrato puntualmente i passaggi effettuati durante il restauro di alcune opere di questa raccolta. Chiude il volume il catalogo delle opere in collezione, con testi di approfondimento su alcune di esse ad opera di Alessandro Novelli, da molto tempo impegnato nello studio puntuale del patrimonio artistico narnese. Questo volume, per i vari spunti di ricerca affrontati, a mio giudizio, risulta essere solo un primo passo nel futuro percorso di studio sull’interessante patrimonio storico, archivistico, artistico e architettonico del Beata Lucia di Narni. Un sincero ringraziamento lo devo esprimere agli amministratori dell’ente ed alla Fondazione Carit che hanno creduto in questa impresa editoriale e, per il grande aiuto prestato durante le ricerche, a Gaia Cecca e Sascha Manuel Proietti.

Complesso Beata Lucia -3
Complesso Beata Lucia -2